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Derek è entrato silenziosamente nella nostra società, prendendo fiducia nell’ambiente, e diventando, al di là della figura di allenatore e della sua crescita come tale, una persona di riferimento nello staff e non solo, risultando per altro un elemento portante nelle tante iniziative di questi ultimi anni.
Ma ora lasciamo spazio all’intervista…..come c’era da aspettarcelo da lui, risposte non banali!
 
Ciao Derek: sta riprendendo la stagione cestistica, e ci sarà un tuo passaggio importante da Prima squadra della Promo a giovanile. Raccontaci la tua esperienza nel mondo senior!
 
Ciao, la scelta di non allenare più la prima squadra è maturata già all’inizio della scorsa stagione. Con i ragazzi ho vissuto delle grandiose  ed indimenticabili emozioni nei tre anni trascorsi insieme; ho pensato però fosse arrivato il momento di dare loro nuove figure con le quali confrontarsi e inevitabilmente nuovi stimoli.
Sono veramente contento che il Simo abbia assunto l’incarico di capo 16939580_1311427975609068_450086457178485282_nallenatore della Promozione, con lui al comando sono convinto che i ragazzi migliereranno in modo esponenziale.
La cosa più importante che ho acquisito in questi tre anni è sicuramente la consapevolezza che per poter fare bene è necessario un vero senso di responsabilità da parte di tutti e all’Azzanese questa qualità l’ho trovata solida e tangibile.
Poi non avrei potuto sopportare un altro anno senza la possibilità di “rubare” i giocatori a Barcatta...
 
Andrai ad allenare il gruppo Under 18, fascia d’età  senz’altro importante : quale sarà il tuo approccio in palestra?
 
Come gi21151297_1439538946100835_8277010535723688010_nà annunciato ai ragazzi, il mio obiettivo primario è far si che loro diventino al più presto dei giocatori adatti a giocare in prima squadra. L’approccio non cambierà molto rispetto a quello che ho avuto nei senior, ovviamente ci saranno maggiori attenzioni ai fondamentali e per la gioia del gruppo… alla difesa.
Prenderò spunto dalle qualità dei giocatori che ho allenato in questi tre anni per dare ai giovani degli immagini concrete, ad Esempio: il gioco in Post di Banfi, la cazzimma di Boldi, l’attaccamento alla maglia del Lillo e la presa della palla del Cina… bhe magari non tutti saranno esempi positivi ma l’importante è che rendano bene l’idea!
 
Torniamo un secondo alla Promozione: è vero che con il tuo super assistente, lo “zio” Perolari, c’era talmente un ottimo rapporto che durante le partite lo ammanettavi all’intervallo negli spogliatoi?30443409_1605397936225169_8090562339381706752_n
Le manette non sono mai state utilizzate, tuttavia Jose aveva il compito di sedarlo in caso di continue molestie: sapete la musica che Zio ascolta in modo assiduo è sicuramente più fastidiosa di quella di Gigi d’Alessio; per una scommessa ho dovuto ascoltarla per una settimana intera!!!
Ad ogni modo a parte i discutibili gusti musicali devo dire che lo staff che mi ha accompagnato in questi tre anni è stato veramente super. Zio e Jose completavano alla perfezione il mio modo di essere allenatore e devo dire grazie a loro per tutti i piccoli e grandi traguardi raggiunti.
(Zio… comunque più Rock e meno Rap)
 
Al di là del tuo ruolo d’allenatore la tua presenza nel mondo Divertibasket è sempre più radicato, raccontaci il tuo legame!21231562_1439523062769090_4235354611192730765_n
Oramai sono anni che frequento il mondo dell’Azzanese Basket Stezzano, prima come giocatore (scarsissimo), poi come assistente ed infine come allenatore. L’ambiente mi piace molto e penso che quello che facciamo sia molto importante non solo a livello cestistico ma anche a livello sociale. Quest’anno sono perfino riuscito a partecipare al Simo Bas35949103_1821666391251888_8942102789077598208_nket e devo dire che è stata un’esperienza molto divertente.
Poi ovvio, il mio ruolo più importante è quello di infastidire il Borlo ed il Bobo durante il Baskettiamo Party… pressarli mentre preparano le pizze è qualcosa di impagabile! Devo però dire che il Gino sta tentando di soffiarmi il posto… lo tengo d’occhio.
Abbiamo fatto un ultima domanda a Derek, circa le sue esperienze al s37270005_1760856923969034_5638885214575919104_nuo torneo estivo per eccellenza, il King of The Hill, dove si erge a specialista tiratore dei primissimi minuti. Gli abbiamo chiesto del perchè gioca sempre con Gariboldi, Zanetti, Padova, Salvi .
Non risponde, secondi di silenzio interminabile, poi, mentre si allontana da noi, si gira, ci guarda e una frase che sà di sentenza: ” Uno che usa il cervello ci dev’essere sempre “.
Difficile dargli torto.
 
 
Grazie Derek,uno di noi!

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By / on Set 01, 2018

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