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Avete sentito anche voi come il nostro presidente Luca Nozza la lunga conferenza di Conte e non avete capito ancora molto? Pensate anche voi che il 4 maggio potrete andare a trovare i vostri compagni di squadra perchè rientrano tra i legami di parentela della famiglia? Avete visto tutti i documentari e i film sul basket e non sapete più cosa fare?
   Bene , allora abbiamo quello che fa per voi (o forse no)!
 
Le nostre variabili impazzite Alessandro Xausa e Michele Zanetti tornano con il loro amato Podcast X&Z….ma non potendo parlare tra di loro davanti ad un microfono hanno deciso di iniziare una serie di interviste e chiacchierate con alcune figure cestistiche…e oggi purtroppo (per chi la leggerà) è toccato proprio ad uno dei nostri istruttori, Ale Padova.
Quindi mettetevi comodi , molto comodi, fatevi anche un pisolino (anche tra una domanda e l’altra) …e poi leggete l’intervista: si parlerà a 360° di questo periodo, della nostra realtà, di basket bergamasco, di talenti , dello staff e tanto altro.
 
Più lungo del decreto Cura Italia ma più corto  dei suoi piedi…..buona lettura!

 

Il periodo non è dei migliori e lo sappiamo, ci sono molti dubbi e molta incertezza per quello che sarà il futuro cestistico italiano, bergamasco e di conseguenza anche del mondo AZB. 
Abbiamo deciso di parlarne a 360 gradi con uno dei fari del movimento locale, apprezzato anche fuori regione per le sue doti coinvolgenti e la sua conoscenza che va oltre al semplice Basket e MiniBasket, Alessandro Padova. 
Ciao Alessandro, di solito molto schivo per quanto riguarda le interviste, finalmente ti sei deciso a concedercene una! Come stai? Come stai passando questa fase di workout casalinghi? 
 
Non ho mai visto tante fandonie ed eresie come nella vostra presentazione iniziale, ma apprezzo la bontà e il sano lecchinaggio. 
Sto bene dai, marzo è stato duro per vari motivi… pian piano si vede la luce…cerchiamo ora di essere positivi e propositivi!
I workout casalinghi si  sono rarefatti, i miei amati elastici sono li fermi  che ogni tanto mi guardano  con occhi lucidi.
Paradossalmente  sto facendo molte più cose adesso di quando allenavo (vi vedo che state ridendo),  poi con responsabili, staff e  società si sta  poi programmando la prossima stagione ipotizzando i vari scenari, vogliamo farci trovare pronti e carichi e ripartire con entusiasmo. 
 
Sei molto attivo nel mondo multimediale che in questo periodo propone molte iniziative per rimanere collegati alla pallacanestro, quali sono quelle che ti hanno colpito di più e quelle che ti hanno ‘lasciato’ qualcosa? 
 
Devo dire che è  divertente vedere le numerose iniziative, davvero non c’è limite alla fantasia  …e al peggio a volte (nel nostro caso)!
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Con qualche collega di altre squadre ci si prende anche un po’ in giro  su chi “copia” per primo le iniziative altrui, ma in generale vedere cosi tante società attive che comunque cercano di dare qualche spunto ai ragazzi che sono  a casa, non può che essere positivo. Alla fine ogni squadra e allenatore  si sta reinventando e sta stimolando per quanto possibile  la passione dei ragazzi, nonostante le difficoltà. E’ un bel segnale dai.
Diciamo che noi in questo senso non ci tiriamo indietro, l’originalità non è mai mancata qui, ogni settimana escono proposte dallo staff che giriamo con piacere ai ragazzi, poi sta a loro mettersi in gioco , non vogliamo obbligarli ma solleticare la loro passione.
 
 
Come allenatore sono ancora più sorpreso: è incredibile la totale condivisione che c’è stata tra colleghi con numeroso materiale tecnico, con  tanti coach  di serie A che si sono per altro messi a disposizione in confronti interessanti. A me personalmente  oltre questo piace vedere le lezioni live di allenatori dei  college americani  (cosi miglioro anche  un po’ il mio anglo-salentino imbarazzante). 
 
Secondo te in questo periodo di pausa forzata la passione per questo sport potrebbe scemare nella maggior parte dei ragazzi o invece potrebbe crescere solitaria dentro di noi per poi esplodere alla prima occasione? 
 
Spero che non esploda in loro la pazzia, stando cosi fermi! 
Non ho alcun dubbio che la passione dei ragazzi non è certo scemata, anzi….attendiamo con curiosità il momento in cui potranno esprimerlo sui campi da basket….anche per la gioia dei genitori che non li sopportano più in casa.
 
Pensando al futuro, in che modo un giocatore può trarre vantaggio da questa situazione?

Nel basket  a far la differeIMG-20200416-WA0014nza è spesso il  cambio di ritmo …adesso con la quarantena stiamo andando inevitabilmente  tutti con il freno  a mano tirato. Quando ripartiremo l’accelerata sarà violenta  e brusca per poi rimanere su alte velocità. Ma intanto abbiamo capito che si può “giocare” a velocità diverse, e quando si rallenta si può guardare più al dettaglio, alla qualità, al particolare.  Approfittarne ora per ampliare il proprio bagaglio di conoscenze, ascoltando le proposte da provare in casa, leggendo (che non fa mai male…) e guardando video  significa proprio fare questo, oltre che apprezzare il valore dello stare in palestra insieme . Non è facile ma se anche solo 20/30 dei nostri  ragazzi fanno questo passaggio…beh , sarebbe una grande passo in avanti anche per le proprie squadre.
 
Come vedi il basket bergamasco da qui a 2 anni? 
Ho un pensiero forse troppo utopistico su questo argomento. 
Sarebbe bello ci fosse ulteriore condivisione di proposte, idee, e perchè no anche qualche evento. So bene che non è mai facile perchè  quando inizia la stagione devi mettere insieme come società le partite, bilanci economici, impegni vari.
Però questo periodo, nella sua tragicità,  ci sta portando inevitabilmente a riavvicinarci: la serie A si è messa attorno al tavolo, con gruppi di lavoro  vari, cercando soluzioni, confrontandosi anche duramente, ma mettendo sul piatto tutte le proposte possibili per non subire gravi perdite in termini di appeal.
 
Penso che una cosa cosi si possa fare anche in Bergamo, ma deve nascere più dalle società che dalla Federazione  (che ha già il suo da fare per provare  a limitare spese e parametri per anno prossimo ): non ha costi, serve un po’ di buona volontà e spirito di condivisione  per poter continuare a presentare a migliaia di mini-atleti e atleti della provincia un prodotto (la pallacanestro) che possa essere attraente nonostante questi mesi difficili. Creare eventi, iniziative itineranti in provincia o anche solo uno “spot” nei prossimi mesi che possano tenere in palestra  o portare nuova linfa lo vedo come un obiettivo non di una singola società ma di tutti.
E’ un’occasione  per ripartire.
 Poi , com’è giusto che sia ognuno porterà avanti la crescita all’interna della propria società e  territorio  , in questo caso  non si parla di fusioni  o altro, ma di condivisione .
Voi che dite, è utopia?
 
Hai visto qualche generazione da quando hai iniziato ad allenare; quale differenza, se c’è stata, ti ha colpito di più tra le ‘vecchie’ e le ‘nuove’? 
In positivo la velocità: è indubbio che il basket di adesso è ben diverso da prima, si va ad  un’altra velocità e le spaziature delle squadre si sono molto evolute, con un tiro da fuori ormai comunque punto fondamentale  della pallacanestro moderna.
In negativo: la concentrazione e la coordinazione. Fanno fatica a tenere alta la concentrazione nell’arco di un allenamento  , non dipende tanto da loro, ma proprio dai migliaia di input che ricevono quotidianamente dall’esterno. 
Sulla coordinazione…..problema generale, anche se ad esempio tanti atleti nero-blu vanno spesso al campetto e questo  rispetto al “cittadino” aiuta ad avere  un po’ più libertà di esprimere il proprio corpo. Però rispetto al passato rimane  un problema, e noi come mini ci lavoriamo tanto attraverso proposte in campo tese a migliorare anche questi due aspetti.
 
Sicuramente avrai visto molti ‘talenti’ esplodere e molti altri invece dissiparsi, secondo te si può creare il talento o è tutto prestabilito da madre natura? 66450342_2415414341877087_633185858555478016_o
 
Il talento  e soprattutto l’esplosione di questo è un concentrato di variabili (ambiente, famiglia, esperienze, fisico, genetica, ecc) che non può essere prestabilito (a meno che non vi guardate la serie tv Decs, e allora tutto questo crolla): noi come allenatori dovremmo cercare di indirizzare quel talento all’interno sempre di regole di squadra, permettendogli poi  nel tempo, di farlo emergere e non soffocarlo e vederlo disperdere.  
 
Detto questo più che il talento che esplode, l’occhio è sempre per chi per varie ragioni si perde via, non solo nel basket….è un pensiero che mi fa andare a letto ogni sera e che “tormenta” il sottoscritto come immagino tanti altri colleghi. 
 
Lo spirito Azzanese ti ha ormai completamente assorbito, ma quale è il momento, se c’è n’è uno, in cui l’hai percepito maggiormente? 
 
Eh, bella domanda…in due annMG_6568.8i, anzi, in un anno   e mezzo ho avuto la fortuna di assistere e  vivere un po’ tutti gli eventi…devo dire che al Basket Ti Amo vedere cosi tanti ragazzi atleti e allenatori che danno una mano fianco a fianco con dirigenti e  genitori è impressionante, mai visto una cosa cosi ed è stato il mio primo impatto con il mondo nero-blu.
 
 
 
 
Se penso a Cesenatico, ai nostri due camp, al pranzo sociale, al torneo Lorenzo per Sempre, alle feste minibasket, Wake Forest e via dicendo…..beh davvero incredibile quanto sia sentito tutto questo , merito soprattutto di chi negli anni prima ha coltivato quello spirito, con dedizione  e tanti sacrifici anche personali.
E non bisognerà mai darlo per scontato in futuro per tenerlo sempre vivo.
 
Anche i genitori hanno un peso essenziale in questo: a loro chiediamo di iscrivere i figli, portarli alle partite, tifare  senza mai esagerare ed entrare in competenze tecniche, e di portarli ad altre partite ed eventi. Sappiamo che non è facile, ma ci provano volentieri. Noi , in cambio, proviamo  a dare “tutto” noi stessi. E’ un atto di fiducia reciproco ma che vale la pena : con tanti genitori e famiglie in Excelsior sono rimasto in ottimi rapporti anche quando sono andato via, sono sicuro che sarà cosi anche qui…con i genitori dei gruppi che ho allenato qui (2006, 2007 blu e 2008 nero) mi sono trovato davvero bene, sono stati superlativi e loro, come tante famiglie, ci danno una mano fondamentale nel portare avanti le varie iniziative.
 
 
Anni fa i giovani cestisti bergamaschi si ispiravano a Burini, Cirelli, Ale Padova; quali sono secondo te ora i giocatori di riferimento per il territorio? e perchè proprio Ale Xausa? 
 
Questa è blasfemia (“No, questa è Sparta!” cit)  e lo sapete  , Bubu e Cirelli sono nell’olim988859_10151602014588150_777471627_n_10151602014588150po cestistico. Unica cosa che ho in comune è di aver giocato come quei due mostri sacri al Palazzetto, dopo che da piccolo come centinaia di ragazzi aspettavamo ogni domenica per andare a vederli giocare  in serie B e A2.
 
Devo dire che  ormai le generazioni dei primi anni 90 sia maschile che femminile si sono fatti piacevolmente avanti con talento e personalità  , ed è giusto che noi degli anni 80 andiamo in pensione …. A parte Montagnosi , che sembra un 95 e Locatelli e Gualandris che si pongono su un livello superiore tipo i Cavalieri d’Oro nella saga dello Zodiaco.
 
Ale Xausa non è un riferimento per il territorio , ma è proprio il territorio (è una metonimia questa?)  
 
Responsabile Minibasket AZB insieme al nostro Davide ‘Andrea’ Martoni, quali sono i punti cardini di una buona scuola MiniBasket? 
 
Non ascoltarmi è il primo e fondamentale buon cardine…!
 A parte tutto, uno dei pilastri rimane sempre quello di tenere coinvolto  il ragazzino attraverso esperienze, e uno staff che abbia cura dei ragazzi.
 
_MG_9663Davide ed io siamo un po’ figli dell’impronta degli ultimi corsi nazionali e di una determinata metodologia, e proviamo  a portare quella traccia perchè ci crediamo tanto  e la riteniamo, nel tempo, utile  …cercando comunque  di mixarla  con l’ambiente, con i ragazzi che incontriamo in palestra e la personalità dei nostri istruttori, proiettandoli alle richieste non solo  tecniche  che arriveranno poi nel giovanile.
 Si cerca , tradotto , di costruirli le fondamenta della loro casa il più possibile grandi e solide: saranno poi loro , con l’aiuto degli allenatori successivi,  a mettere i mattoni e costruire la casa.
 
Quanto dipende secondo te dal lavoro fatto in età aquilotti/esordienti per la crescita di un futuro giocatore di basket? 
Se vi dico nulla alla fine i pres mi licenziano perchè poi sono inutile!
 
 Se penso  al lungo percorso giovanile e senior  che aspetta un ragazzo si potrebbe  dire poco o niente, però a livello scientifico sono fasce e tappe fondamentali nell’apprendimento cognitivo/coordinativo e bisogna lavorarci tanto e “martellare”. 
A livello tecnico il giocare 4 c 4 in aquilotti aiuta  i ragazzi a sentirsi più protagonisti in campo e a giocare in velocità , il passaggio in Esordienti è delicato perchè si passa al 5 c 5 e al canestro alto (e al primo anno di medie) e alcuni ragazzini perdono riferimenti e certezze, è come dalle medie alle superiori o dal giovanile a senior,  bisogna stare attenti e oltre a questo la parte tecnica comincia ad avere rilevanza, fare un buon lavoro in questo senso facilita poi il compito nel giovanile che potrà andare più nel dettaglio.
Ma detto questo soprattutto bisogna accendere in loro la fiamma, attraverso esperienze di gioco e tornei e facendoli maturare spontaneamente amicizie e conoscenze . Se riusciamo ad essere  bravi in questo neanche Zeus potrebbe poi  togliere loro il sacro fuoco di Prometeo.
 
Facendo anche parte dello staff giovanile, quali sono le caratteristiche che vorresti rubare ai tuoi colleghi per averle nel mondo Minibasket? e perchè proprio la pacatezza di Zanetti? 
 
Parlando di capo allenatori  a  Simo sicuramente la preparazione tecnica ma anche la duttilità (e la pazienza quando fa i camp insieme allo staff). 
A Diego la bravura nel dimostrare un esercizio  e il linguaggio forbito , a Jessica l’amore per questo sport (e la calma in una chat solo di uomini), di Domi mi porterei dietro la serenità e l’umiltà nell’allenare,  di Zio la presenza emotiva in palestra , a Barcatta infine ruberei la capacità di creare esercizi stimolanti anche mentalmente (mai banale)
A Zanna non rubo nulla (se non la pacatezza)  perchè tanto non ci crederebbe:  però è un potenziale ottimo istruttore e non lo sa, glielo dico sempre! 
 
Spesso gli allenatori prendono spunto da altri per poi rendere ‘propri’ concetti e lavori, da chi hai ‘rubato’ di più? 
 
Aprite  un  universo più grande di quello Marvel, maledetti. Ho rubato da tutti , indistintamente e senza alcun ritegno, lo ammetto. Da Triboulet , da Savoldelli  il suo stile giocoso ma dinamico. Da Schiavi e Raffa Martini l’incredibile genialità ad ogni allenamento,  da Galli e dai suoi staff l’importanza del  linguaggio corporeo, dei sacrifici e delle relazioni , da Cornolti il ritmo, Longano la competenza e conoscenza totale del gioco, da Blasizza  la qualità degli spazi e delle letture, da Adami la passione a 360°. Ma potrei andare avanti con altri allenatori e istruttori in questi anni, c’è sempre da imparare e cogliere qualcosa da tutti …in fondo l’apprendimento è come un quadro, ci può essere un colore leggermente prevalente, ma ci sono centinaia di sfumature che rendono quel quadro unico e diverso.
Purtroppo nonostante tutto questo non sono cosi bravo  ma  non posso che essere grato per le occasioni di apprendimento avute da tanti colleghi  e amici!
 
Nel mondo Nero-Blu ci sono giocatori/allenatori che secondo te potrebbero portare nuova linfa al movimento?   70674870_2523260227759164_2985365118147100672_o
 
 
Boooom….apri un tema che mi e ci sta molto a cuore….il che tradotto è che sarò logorroico adesso.
Quando parliamo di “Blue Generation”, intendiamo proprio questo. 
Vi faccio tre nomi cosi su due piedi: Bettoni, Marini, Suardi.  Sono  atleti dei gruppi Blu  (u13, u15, u18): stanno facendo un percorso insieme ai compagni diverso rispetto a quello delle squadre Nere ma non con diversa passione, e sono tre ragazzi, come altri loro compagni , che almeno per quanto mi riguarda penso e spero possano continuare a crescere e prendere ulteriore consapevolezza, e potranno perchè no togliersi soddisfazioni anche  a livello senior.
E poi ti dico se devo fare un nome …. Luca Nozza (non il presidente eheh). Luca  rappresenta tante caratteristiche di un giocatore del settore giovanile che piacciono  a noi allenatori : tanta passione, voglia di migliorarsi, la giusta ambizione  e tutto questo, abbinato al talento, al fisico, e alla testa che dovranno sicuramente crescere, lo potranno portare a buoni livelli tra i senior…ha tanto da lavorare, ma qualche soddisfazione se la potrà togliere in futuro, come alcuni suoi coetanei.
Ma soprattutto ho piacevolmente scoperto  che è un ragazzo a cui piace stare con i più piccoli,  e che quindi coinvolgeremo  nei nostri prossimi eventi (camp, feste, ecc). Pedretti è un altro nome a cui penso, ma dovrà sicuramente fare un upgrade a livello di voce e presenza, e l’allenare in palestra (insieme al forte timido Merli) lo potrà aiutare!
Vado ancora oltre: nell’Under 18 Blu ci sono quattro ragazzi che sono assistenti minibasket, tutti e quattro ci hanno piacevolmente stupito e speriamo vadano avanti. In Promozione ci sono 4 giocatori , Fratter G, Bertulessi,  Salvi e Maini , “under” ma ormai presenti in pianta stabile, che davvero hanno creato un bel feeling con i nostri ragazzi in palestra, oltretutto  Maini ha mostrato un’interessante attitudine e sta  portando avanti  il corso . E si aggiungono ai vari Fratter P., Foresti , Berta solo parlando di quest’anno con la Promozione.
Merli , Balestra e Giamba sono giocatori della seconda e  amatissimi dai più piccoli. Teani è un altro ragazzo che ha a cuore l’ambiente nero-blu, che ha voglia di migliorarsi sia in campo che fuori: è da canalizzare il tutto , però può diventare un positivo riferimento per i più piccoli.
E c’è una generazione “rosa” di ragazze che hanno come riferimento da istruttrici le nostre “donne” e un Elisa Penna come giocatrice: tanta roba!
Le squadre  più piccole  (2006,2007, 2008,ecc…no loro non te li faccio i nomi!)  hanno davanti davvero tanti riferimenti adesso  a cui attingere, non solo nei  più grandi ma anche nelle giovanili, già tra i 2005 e 2004. E da loro spero colgano qualche particolare tecnico  o di atteggiamento che possano prendere come spunto.
Questo è importante, perchè crea continuità  e ricambio nel tempo  avendo qualcuno davanti , sia a livello di qualità delle squadre senior, sia anche come presenza futura non solo in società come allenatore, o dirigente, o perchè no  arbitro, o chissà un giorno genitore che porta il figlio in palestra qui. Questa  è una “mission” che ho percepito anche in altre realtà dove sono stato: un obiettivo che tutte le società sognano, ma poi non facile da portare avanti nel tempo. 
Non tutti  i ragazzi potranno giocare con le nostre squadre senior , e questo da una parte può dispiacere ma dall’altra è un ottimo segnale perchè vuol dire che tanti ragazzi del territorio stanno giocando, e non significa che non possano portare avanti la propria carriera altrove, e perchè no un giorno tornare nella loro “prima” casa ;  io personalmente  a riguardo poi credo molto che variare il tipo di esperienze aiutino a crescere, e ti facciano apprezzare ancora di più certe cose nel tempo..
In tutto questo questo però non bisogna mettere fretta , sia nell’allenare che nel giocare:  ci  sono ragazzi nel nostro giovanile che oggi sono molto nascosti e proprio loro magari saranno quelli che tra qualche anno ci sorprenderanno. Come tu mi insegni, ci sono “tempi e  modi” (Grazie Maestro, ndr) nell’apprendimento e nel miglioramento diversi per ciascuno di noi.
Nel giovanile vedevo (giustamente ) poco il campo, e poi mi sono ritrovato a giocare tanti anni in serie C da protagonista una volta maturato il corpo e presa una diversa consapevolezza del mio fisico e  capacità (che sia chiaro erano  e sono rimaste poche)….tradotto: può arrivarci chiunque!
 Quindi se pensiamo al futuro della nostra linea verde…anzi “linea neroblu” non possiamo che essere positivi: tutto questo lo si è costruito negli anni passati  anche con sacrifici importanti di persone e società , e adesso si vedono i primi risultati…. c’è tanto da lavorare e migliorare ma sono sicuro che conoscendo le persone che hanno  a cuore la realtà questo processo non si vorrà fermare sapendo che la strada è quella giusta ! 
 
 
In molti se lo chiedono, l’ultima partita di Ale Padova giocatore è già avvenuta? 
 
In realtà non58461715_2287909911294198_4200013278551736320_o c’è stata nemmeno la prima partita !
Ho comunque  un contratto scritto con Xausa con il Baskin a quattro zeri (0000) .
 Direi che ho fatto già abbastanza danni nella mia “carriera” …non so se sia il caso di far disperare ancora Simo e  i miei compagni, a cui sono comunque legato.
Il mio sogno, anzi…. il mio libro nel cassetto sarebbe quello di vivere  una stagione cambiando squadra ogni settimana, un ultimo saluto a tanti amici ed avversari e poi partirmene per il mondo come in “Into The Wild”. Si una  grandissima scemenza lo so e non sono ubriaco !  Rimane li nel cassetto per ora. Forse…
 
Sei una delle persone con più conoscenza cestistica che conosciamo, lasciaci con un consiglio per un giocatore e uno per un allenatore che vogliono migliorare in questo mondo splendido
Mi piace questa vostra conclusione propositiva con presa in giro del sottoscritto. Vi perdono!
 
Ai nostri giocatori della Promozione soprattutto e allo staff direi : “Non sottovalutate l’impatto che avete sui giovani” . 
 
Ad un giovane di oggi non gli direi nulla,  ricevono talmente tanti consigli che alcuni perdono di valore, gli lascerei un biglietto nella borsa con scritto  “Mangia, gioca, ama”. Pura Vida!
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By / on Apr 28, 2020

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